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Propoli

La propoli, oltre a essere uno scudo formidabile contro l'influenza, elimina ugualmente, con il tempo, le fibrosi responsabili della sindrome di Peyronie a detta di alcuni esperti, tra cui il cubano Manuel Lemourt.

Propoli, il rimedio naturale a una sindrome senza rimedio

La propoli, un afrodisiaco naturale.

Contrariamente ad altri prodotti naturali visti finora, la propoli non è un prodotto afrodisiaco pur essendo tuttavia di grande utilità per l'apparato sessuale maschile. Difatti, ricerche realizzate a Cuba hanno dimostrato che la propoli corregge in gran parte la curvatura del pene e aiuta a eliminare le fibrosi che sono causa della sindrome di Peyronie.

Cos'è la propoli?

La propoli è un prodotto dell'alveare, al pari del miele e della pappa reale, preparato dalle api bottinatrici con lo scopo di difendere l'alveare dai germi. Oltre a proteggere le uova deposte dall'ape regina, essa ha il compito di "isolare", i resti di animali eventualmente penetrati nell'alveare, impedendone la putrefazione. Dal greco Pro polis, il nome sta a indicare "difesa della città", la città delle api, dalle aggressioni esterne di batteri, virus e funghi.

La propoli nella storia

Sembra che gia 40.000 anni fa, l'uomo primitivo avesse scoperto l'effetto benefico della propoli sulle punture delle api, procurate in seguito ai tentativi di prelevare il miele dagli alveari. E' certamente difficile separare la realtà dalla leggenda, per quanto verosimile. È invece una realtà documentata l'uso della propoli 6000 anni fa nella società egizia. Alcune raffigurazioni mostrano l'utilizzo della propoli per l'imbalsamazione dei faraoni. Sembra inoltre che i medici egizi facessero largo uso della propoli per curare malattie della pelle e dell'apparato respiratorio.

Le proprietà benefiche della propoli erano però conosciute anche in altre civiltà del mondo antico. Sia Aristotele che Plinio nei loro scritti ne esaltavano le caratteristiche salutari. Fra i romani, era utilizzata come rimedio disinfettante, e persino Galeno, noto medico dell'antichità, le dedicò spazio nei suoi trattati. Anche in epoche recenti, soprattutto in Germania e in Russia, venivano prodotti rimedi a base di propoli, prevalentemente per uso locale, come disinfettanti di ferite e malattie della pelle. È però solo da pochi decenni che in Occidente sono cominciati i primi studi approfonditi su questa sostanza. Tali studi, hanno permesso di scoprire numerose potenzialità ancora non note della propoli.

Caratteristiche della propoli

La propoli grezza, così com'è prodotta dalle api, si presenta come un materiale resinoso e ceroso, di colore bruno. Ha un odore caratteristico, che, provato una volta, sarete in grado di riconoscere fra mille! Tra le circa 180 sostanze (identificate) della sua composizione, la parte più attiva è costituita da sostanze dette flavonoidi che corrispondono a circa il 10% della frazione totale.

I flavonoidi sono molto importanti, perché responsabili degli effetti benefici, soprattutto antinfiammatori, della propoli. Essi infatti bloccano alcune delle sostanze coinvolte nei processi infiammatori dell'organismo.

Dunque la propoli è innanzitutto un antinfiammatorio, antibatterico e antivirale. Di solito viene usata per eliminare i parassiti dell'organismo, in special modo la giardia lamblia(1). Il propoli serve anche a rendere l'organismo più resistente alle malattie e ai virus. Prendendo propoli è più difficile prendere l'influenza e anche se ci ammaliamo guariamo più rapidamente. È un fatto provato!

Nulla di sorprendente finora, ma attenzione, il meglio deve ancora venire.

La propoli e la sindrome di Peyronie

Una delle proprietà de la propoli che fino a qualche anno fa erano sconosciute è la sua efficacia nel trattamento della sindrome di Peyronie. E lo sviluppo delle investigazioni circa questa particolarità dà buone speranze.

Questa proprietà fu scoperta a Cuba negli anni novanta per opera del caso durante il trattamento di un diagnostico di giardiasi(2) in un paziente che allo stesso tempo soffriva di una preoccupante curvatura del pene (quest'ultima allora non conosciuta dal medico). Dopo il trattamento a base di propoli indicato contro il parassita, il paziente rivelò al medico di aver notato un'importante diminuzione della sua sindrome - spiega il dottor Manuel Lemourt, che da quel momento ha sviluppato vari studi in materia, alla quale dedicherà anche la sua tesi di dottorato(3). "Come urologi, " - continua Lemourt - "abbiamo deciso di estendergli il trattamento con propoli tre mesi in più del previsto. I risultati furono significativi, la riduzione della curvatura del paziente e dell'angolo di questa fu del 70%."

Secondo l'avviso del dottor Lemourt, questo primo risultato ha costituito un grande incentivo per cominciare delle ricerche più approfondite, dal momento che come specialista, la sindrome di Peyronie era per lui uno dei casi più difficili da trattare. La scienza ufficiale non disponeva di un trattamento specifico per risolvere il problema, anche malgrado l'applicazione di palliativi come l'iniezione diretta di interferone nella placca fibrosa responsabile della deformazione o la chirurgia. Le ricerche sono state portate a termine e hanno confermato l'efficacia del trattamento a base di propoli.

Un risultato permanente: la diminuzione della sindrome

Il primo gruppo che ha partecipato nella ricerca era costituito da 25 pazienti, ma, vista la disciplina necessaria alla corretta ingestione delle capsule, sontanto 13 terminarono il trattamento. "Ci fu una riduzione media della placca di 0,4 centimetri, associata al miglioramento clinico della curvatura, un fatto che per me era una novità senza precedenti", afferma il dottor Lemourt.

Questi risultati confermavano - all'avviso dello specialista - quel che era successo con quel primo paziente. Mai finora un affetto dalla sindrome di Peyronie aveva notato diminuzioni così rapide e drastiche della deformazione. Ma non è tutto, non solo la curvatura diminuiva, ma i risultati erano addirittura permanenti.

In una seconda ricerca, lo specialista organizzò due gruppi di pazienti: uno ricevette propoli e l'altro placebo. Questa fu una ricerca a trabocchetto: né il medico né i pazienti sapevano quale delle due sostanze aveva toccato a ciascuno, l'unico a saperlo era il responsabile del laboratorio incaricato della consegna delle capsule. Come spiega il dottor Lemourt, il gruppo che ricevette propoli ebbe una diminuzione media della placca di 1,65 centimetri, mentre invece non ci fu nessun miglioramento in coloro che presero il placebo, i quali lo presero al termine della ricerca ottendendo anch'essi risultati. E aggiunge il dottor Lemourt: "Molti sono i pazienti che hanno ricevuto questa terapia, quindi il trattamento si è ormai integrato in modo stabile nel nostro centro di urologia, dove gli affetti vengono con grandi disordini depressivi. Nonostante questo, spieghiamo sempre che il trattamento a base di propoli è ancora in fase altamente sperimentale".

Tra l'altro, è stato riscontrato anche che il miglioramento ottenuto con il trattamento non aveva nessun rapporto con il grado di sviluppo della malattia, c'era sempre un miglioramento, che era anche più evidente nei casi più gravi. Questo ha a che fare probabilmente con i cambiamenti a livello locale, ma ancora non ci sono studi concludenti in merito. Secondo il dottor Lemourt, questi risultati possono avere un nesso con gli effetti immuno-stabilizzatori indotti da questa sostanza naturale. Una delle cause attribuite all'apparizione della sindrome è la destabilizzazione immunologica del paziente, a livello locale. "Anche se quest'ipotesi richiede studi più approfonditi", continua Lemourt - "ritengo che stabilizzando il sistema immunitario, i cambiamenti provocati dalla malattia cominciano a fare marcia indietro".

E Lemourt conclude: "Abbiamo in progetto vari trattamenti in congiunto: l'impiego del laser, della propoli da sola o del laser combinato con propoli."

Come assumere propoli

Se si assume la soluzione idroalcolica (gocce), è bene controllare che in etichetta appaia l'indicazione: tit min 30 mg/ml in flavonoidi totali espressi in galangina. Con questa concentrazione è sufficiente la dose di 25-30 gocce 2 volte al giorno, a digiuno. Se si opta per l'estratto secco basta sceglierne uno che abbia una titolazione min 8% in flavonoidi totali espressi in galangina. Con prodotti con quella concentrazione si devono assumere tra i 300 e i 900 mg di estratto secco al giorno. Se viene assunto un prodotto con il 5% di principio attivo, allora le dosi consigliate sarebbero 20 gocce tre volte al giorno, sempre a digiuno. In ultima analisi, riferirsi sempre all'istruzione interna - quando presente - o al medico prima di stabilire la dose ideale.

La propoli va assunta per almeno 15 giorni, ma per avere risultati davvero soddisfacenti bisogna continuare ad assumerla fino a tre mesi, talvolta fino a sei. Anche qui, l'ultima parola spetta al medico o al fabbricante del prodotto.

Controindicazioni

Di norma è ben tollerata. Anche a dosi elevatissime (più di 15g per Kg di peso corporale per più di 30 giorni), non si sono mai notate reazioni collaterali apprezzabili.
Sporadicamente si possono avere blandi episodi allergici cutanei, a volte disturbi gastrici: diarrea, dolori addominali e meteorismo.
Nel caso in cui si dovessero presentare questi disturbi basta sospendere l'assunzione per farli regredire rapidamente.

Reperibilità

La propoli è di solito disponibile in erboristeria o in farmacia, ma può anche essere acquistata online.


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(1) Giardia lamblia: (biol.) Genere di protozoi flagellati parassitari nell'intestino di molti Vertebrati fra cui l'uomo | Giardia lamblia, è causa della giardiasi. {torna su}
(2) Giardisi: (biol.)(med.) Malattia parassitaria del tratto superiore dell'intestino tenue dell'uomo causata dal protozoo flagellato Giardia lamblia e caratterizzata da diarrea, steatorrea, lesioni intestinali. {torna su}
(3) Per maggiori informazioni sugli studi di Lemourt vedi qui. Le varie investigazioni realizzate per oltre dieci anni sono attualmente pubblicate negli Arcivi spagnoli di urologia. {torna su}


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